Avvicinare bambine e ragazze all’informatica

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Pisa, nella cui università mi sono laureata ormai qualche anno fa, è una delle città italiane maggiormente legate all’informatica e alle tecnologie in genere. Il primo collegamento alla Rete partì proprio da Pisa nel 1986 e in questa città si può trovare addirittura un Museo dedicato agli Strumenti per il Calcolo. Eppure, nonostante questo, il numero delle ragazze iscritte alla facoltà di Informatica è basso. Se negli anni Settanta la percentuale di studentesse di Scienze dell’Informazione si aggirava attorno al 25%, con un picco di oltre il 30% negli anni Ottanta, oggi invece sono meno della metà. Dalla fine degli anni ’90 si è registrato un calo importante tra le iscritte, arrivando a toccare, nel 2012, il solo 8% di matricole donne (fonte). La situazione degli altri atenei italiani non sembra essere molto diversa da quella pisana.

Cosa possiamo dedurre da questi dati? Molto semplicemente (almeno a dirsi) ne possiamo ricavare che l’avvicinamento delle ragazze all’informatica debba necessariamente iniziare ancora prima: a partire dalle scuole superiori, dalle scuole medie e, perchè no, anche dalle elementari.

Mio nonno, appassionato di elettronica da sempre, mi regalò la prima console per videogiochi all’età di 5 anni e il primo computer all’età di 8 anni. Mi ritengo fortunata, perchè grazie a lui è iniziata la mia passione verso il mondo delle tecnologie, che dura tutt’ora e che è diventata anche il mio lavoro.

Ma purtroppo non sempre le bambine di oggi ricevono le giuste spinte dal nucleo familiare, dalla scuola e dalla stessa società. Spesso, troppo spesso, la convinzione di non essere predisposte a materie tecniche e scientifiche condiziona seriamente il modo in cui le ragazze si rapportano alle nuove tecnologie.

A imprimere un’accelerata su questo fronte prova Rosadigitale che, fin dalla sua nascita, ha sempre posto particolare attenzione a bambine e ragazze in età scolare.

Rosadigitale anche quest’anno organizzerà su tutto il territorio nazionale workshop e laboratori presso istituti primari e secondari, dando vita ad esperienze istruttive e al tempo stesso utili e divertenti, stimolando bambine e ragazze a intraprendere senza paure o esitazioni percorsi di studi legati al mondo digitale, che come sappiamo sta offrendo e offrirà negli anni avvenire sempre maggiori sbocchi professionali.

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